Albo gestori ambientali: ad Ecomondo il punto su Rentri e responsabile tecnico

Si è svolto il 10 novembre scorso, nel contesto della fiera Ecomondo, il Convegno annuale dell’Albo dei gestori ambientali.

Due gli argomenti trattati: il nuovo sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti – Rentri - e la disciplina delle verifiche iniziali e di aggiornamento del Responsabile tecnico dell’impresa (RT).

La prima sessione è stata aperta da Laura D’Aprile, capo Dipartimento per lo sviluppo sostenibile del Ministero dell’Ambiente, che ha evidenziato come i lavori per la redazione del decreto sulla tracciabilità dei rifiuti abbiano seguito una strada completamente diversa da quella che in passato aveva portato ad istituire il vecchio Sistri: prima la sperimentazione del sistema poi la redazione delle disposizioni che lo regolamentano.

La bozza del Decreto Rentri è stata poi illustrata da Carlo Zaghi, direttore della divisione del Ministero dell’Ambiente sulla gestione e tracciabilità dei rifiuti, che dopo aver ricordato che è stata notificata alla Commissione europea a fine settembre e che in base alle regole comunitarie dovrebbe essere efficace dal 1° gennaio 2023, ha chiarito che questa prevede un sistema differito di entrata a regime del nuovo sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti, per ora solo quelli pericolosi:

18 mesi, per le imprese di trasporto, i destinatari e i produttori con oltre 50 dipendenti;

24 mesi, per i produttori di rifiuti con più di 10 dipendenti;

30 mesi, per gli altri produttori di rifiuti.

È intervenuto quindi Marco Conte, vice segretario generale Unioncamere, che ha sottolineato come i lavori per la redazione del Decreto Rentri siano iniziati fin dal 2019, dopo l’abolizione del Sistri, e che il nuovo sistema sarà fondamentale per lo sviluppo dell’economia circolare di rifiuti recuperabili e delle materie prime seconde.

La sessione è stata chiusa da Daniele Gizzi, presidente Albo gestori ambientali, che ha illustrato i numeri della sperimentazione, tra imprese iscritte al prototipo, le annotazioni dei rifiuti nei registri telematici di carico e scarico, le prove di funzionamento dei formulari informatici d’identificazione dei rifiuti durante il trasporto (FIR). Gizzi ha concluso invitando le imprese di trasporto rifiuti a partecipare alla sperimentazione in atto, che anche dopo l’entrata in vigore del decreto potrà essere svolta sino alla sua applicazione effettiva, che non avverrà prima del mese di luglio 2024.

Sono quindi intervenute le associazioni di categoria degli operatori del settore, per segnalare luci ed ombre della bozza di provvedimento.

Nella seconda parte del convegno è stato trattato l’argomento delle verifiche del Responsabile tecnico, sia di quelle iniziali per i nuovi, sia delle prove di aggiornamento, che dovranno essere svolte dagli RT già in attività entro il 16 ottobre 2023 (fine del periodo transitorio di loro attività).

Al riguardo, Pierluigi Altomare, segretario Albo gestori, ha comunicato che le percentuali di superamento delle verifiche iniziali sono in aumento e sono passate dal 20% circa di cinque anni fa al 45-50% delle verifiche attuali. Marco Casadei, segretario sezione regionale Veneto, ha invece ricordato come gli attuali RT dovranno sostenere entro un anno le verifiche di aggiornamento, per poter continuare ad operare regolarmente nelle aziende dove lavorano, sottolineando come le prove di esame siano meno difficili della verifica iniziale, non solo per il punteggio da raggiungere, ma anche perché il modulo obbligatorio si basa su un set di quiz più ristretto, rispetto a quello della verifica iniziale.

La sessione è stata chiusa da Enrico Morigi, esperto legale del Comitato nazionale Albo gestori, che ha parlato della dispensa dalle verifiche iniziali, prevista dal Regolamento dell’Albo (art. 13 del DM 120/2014), per coloro che ricoprono il ruolo di legale rappresentante dell’impresa da alcuni anni e sono stati contemporaneamente RT dell’impresa da 20 anni.