Tra i tanti rincari che l’autotrasporto deve affrontare in questo periodo c’è anche quello dei pedaggi autostradali. Da gennaio infatti c’è stato un incremento del 2% nelle tratte gestite da Autostrade per l'Italia che sarà seguito da un ulteriore aumento dell'1,34% a partire dal 1° luglio 2023.
Non ci sono stati invece aumenti per una serie di tratte autostradali gestite da altre società, quali ad esempio le Autostrade A24/A25 Roma L'Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara.
Nessun aumento anche per le società con aggiornamento del piano economico in corso: autostrada Brescia Verona Vicenza Padova; Milano Serravalle; autostrada A15 della Cisa; Autostrada dei Fiori-Tronco A6; Traforo autostradale del Frejus; Autostrada Tirrenica; Concessioni autostradali venete (Cav). Nessun incremento per le società con concessione scaduta (tra cui Autostrada del Brennero; Autostrada A12 Tronco Ligure Toscano; Autovie Venete).
Nessun incremento anche per la Brebemi (Brescia-Milano) e per il consorzio delle autostrade siciliane.
Per la Rete Gavio, secondo gestore nazionale alle spalle di Aspi, il governo ha invece autorizzato i seguenti rincari: Autovia Padana Piacenza-Brescia +9,16%, comprensivo degli investimenti eseguiti sulla base del Pef e già approvati e tenuto conto del tasso di inflazione programmata per il 2023; autostrade A4 Torino-Milano e A33 Asti-Cuneo +4,30% pari al tasso di inflazione programmata dal governo per il 2023; Tangenziale est esterna di Milano (Teem) +4,34%.
Fonte: Rivistatir
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