Ancora gravi inconvenienti in Liguria a causa della scarsa manutenzione di un viadotto autostradale in Liguria: è il Valle Ragone, che sorge sull’autostrada A12 tra Lavagna e Sestri Levante, le cui condizioni hanno spinto Autostrade per l’Italia a vietare la circolazione dei veicoli industriali con massa superiore a 3,5 tonnellate in entrambe le direzioni tra i due caselli, dall’11 maggio 2021 a tempo indeterminato. La chiusura è stata decisa subito dopo un’ispezione dei tecnici del ministero Mims (ex Trasporti). I camion devono quindi uscire a Lavagna (per chi viaggia verso Livorno) e Sestri Levante (per chi viaggia verso Genova) e percorrere l’Aurelia. Nel pomeriggio è avvenuta una riunione tra la società autostradale, la Prefettura e la Regione.
Secondo fonti ministeriali, l’ispezione ha trovato difetti sugli apparecchi di appoggio e le pile, che non soddiferebbero le minime condizioni di sicurezza e quindi è necessario ridurre il carico sul ponte. Il passo successivo è svolgere ulteriori verifiche e attuare interventi di ripristino. Sempre fonti ministeriali affermano che nei prossimi giorni si potrebbe elevate il limite di peso a 26 tonnellate.
La chiusura ha provocato reazioni da parte delle associazioni degli autotrasportatori e dei sindacati. Cinzia Franchini, portavoce di Ruote Libere, dichiara che questa chiusura “rappresenta l'ennesima intollerabile fotografia dello stato di insicurezza dei ponti italiani ed è la dimostrazione di come i danni da sopportare legati alla necessità di tamponare le situazioni di emergenza, vengano scaricati sempre sugli autotrasportatori i quali pagano un prezzo altissimo per responsabilità attribuibili ad altri”.
Franchini aggiunge che “la chiusura di un ponte autostradale e il riversamento del traffico sulla viabilità ordinaria comporterà un aumento dei costi per le imprese di autotrasporto, spesso piccole e piccolissime, in termini di ore lavorate, di mancato rispetto dei tempi di consegna e con i tempi di guida e riposo sempre da rispettare. Ma di tutto questo, come sempre, al di là degli slogan e delle pacche sulle spalle agli 'eroi delle strade che non si sono fermati durante la pandemia' non importa nulla a nessuno".
In una nota unitaria, Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti esprimono “viva preoccupazione per il rischio che i lavoratori dell’autotrasporto corrono ogni giorno” perché “passare un gran numero di ore, bloccati nel traffico, porta ad infrangere il rapporto tra ore di guida e ore di riposo, mettendo a rischio l’incolumità dei lavoratori e di tutti gli utenti della rete viaria”. Inoltre, “quest’assurda situazione prolunga l’impossibilità per gli autisti di consumare un pasto caldo, prima a causa della pandemia, ora a causa dell’aumento dei tempi di percorrenza”.
Fonte: Trasporto Europa
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