La Corte di Giustizia Ue, con una sentenza dell’8 luglio, è tornata sulla questione del distacco, in base ad una serie di questioni sollevate da un tribunale ungherese, relativamente al distacco di alcuni conducenti in Francia da parte di un’impresa di autotrasporto costituita in Ungheria.
I giudici comunitari hanno stabilito che la Direttiva 96/71 e seguenti modifiche, sul distacco dei lavoratori nell’ambito di una prestazione di servizi, si applica anche alle prestazioni di servizi transnazionali nel settore del trasporto su strada e che eventuali violazioni commesse dall’impresa distaccante in materia di salario minimo in vigore nello Stato di svolgimento dell’attività possono essere fatte valere dal lavoratore distaccato anche davanti ai giudici competenti del suo Paese di provenienza.
I giudici hanno inoltre stabilito che l’indennità di trasferta con importo variabile a seconda della durata del distacco all’estero rappresenta un’indennità specifica computabile nel salario minimo, tranne quando venga versata a titolo di rimborso spese effettivamente sostenute dal lavoratore a causa del distacco.
Un altro punto riguarda i premi accordati agli autisti. Secondo l’art. 10 del Reg. 561/2006 “è vietato alle imprese di trasporto offrire ai conducenti ogni forma di retribuzione o concedere loro premi o maggiorazioni di salario in base alle distanze percorse, alla rapidità della consegna e/o al volume delle merci trasportate, qualora dette retribuzioni siano di natura tale da mettere in pericolo la sicurezza stradale e/o incoraggiare l’infrazione del presente regolamento”.
Secondo la Corte, in linea di principio, questa regola non impedisce ad un’impresa di trasporto su strada di riconoscere, ai suoi autisti, dei premi calcolati sulla base del carburante risparmiato in rapporto alla distanza percorsa (e/o al volume delle merci trasportate).
Il premio diventa invece illegittimo se è collegato a modalità di svolgimento del trasporto idonee a mettere a repentaglio la sicurezza stradale o che comportino l’infrazione dei tempi di guida e di riposo.
Fonte: Rivista Tir
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