Da calendario doveva entrare in vigore il 1 novembre, ma essendo una giornata festiva il rincaro è slittato a partire dal giorno successivo, ovvero da martedì 2 novembre. Con l’emanazione del Decreto attuativo da parte del Ministro Infrastrutture e dei Trasporti diventa infatti operativo da oggi l’incremento della tariffa per le revisioni dei veicoli (auto, moto e camion, rimorchi compresi) che sale da 45 a 54,95 euro se eseguita in Motorizzazione, da 66,88 a 78,97 euro se effettuata in un centro di revisione autorizzato. Un aumento che trova la sua giustificazione nell’adeguamento delle tariffe sulla base delle tabelle Istat, ferme da 13 anni.
Non si tratta quindi di un rincaro da poco, considerato che adesso chi deve far revisionare il proprio mezzo a motore deve sborsare ben il 22% in più rispetto a prima. Tra l’altro, parliamo di un aumento che si trova in buona compagnia se consideriamo anche tutti gli altri rincari contingenti (carburanti, bolletta energetica, servizi ecc.). Tanto che, ironicamente, si potrebbe parlare di tempismo perfetto.
È opportuno però precisare che, con l’adeguamento delle tariffe, è stato introdotto anche il cosiddetto «bonus veicoli sicuri». Si tratta di un «buono» valido per i primi tre anni dall’entrata in vigore (dunque dal 2021 al 2023) con cui è lo Stato a farsi carico della copertura dello stesso aumento. Ci sono tuttavia limiti precisi: il bonus può essere utilizzato una sola volta (vale a dire per un solo collaudo nel suo periodo di validità) e per un solo veicolo (qualora se ne possieda più di uno, dunque, gli altri veicoli pagheranno per intero il costo maggiorato). Inoltre, la somma stanziata dallo Stato è piuttosto bassa: appena 4 milioni di euro e dunque insufficiente a coprire l’intera domanda, se si considera che il parco circolante di autoveicoli nel nostro Paese supera le 40 milioni di unità.
Ad ogni modo, gli utenti interessati potranno presentare la richiesta del bonus a decorrere dalla data di entrata in esercizio della specifica piattaforma digitale, che sarà l’unico strumento attraverso cui richiedere il contributo, previa registrazione alla piattaforma stessa con Spid, carta d’identità elettronica o carta nazionale dei servizi. La piattaforma entrerà in funzione a decorrere dal 21 dicembre 2021.
Fonte: Uomini e Trasporti
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