Quasi 300 miliardi di euro di investimenti, di cui 280 per la mobilità sostenibile (+8,1% rispetto a quanto illustrato nell'Allegato 2021), 12 miliardi per le infrastrutture idriche e 7 miliardi per l’edilizia sostenibile.
È quanto prevede l’Allegato Infrastrutture, mobilità e logistica al Documento di Economia e Finanza (Def) 2022 presentato questa mattina dal Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, che illustra “la politica del Governo per consentire all’Italia di recuperare, negli anni a venire, il gap infrastrutturale che frena la competitività delle imprese, aumenta le disuguaglianze territoriali e sociali, determina costi ambientali insostenibili”.
Il documento descrive le azioni intraprese in termini di investimenti e riforme, quelle che vengono proposte al Parlamento per futuri stanziamenti e il quadro delle pianificazioni settoriali avviate anche in vista della predisposizione del nuovo Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, che verrà presentato entro la fine dell’anno.
Per quanto riguarda le infrastrutture per la mobilità e la logistica, gli investimenti riguardano strade e autostrade (83,5 miliardi), ferrovie e nodi urbani (147,4 miliardi), porti (10,1 miliardi), aeroporti (3,2 miliardi), trasporto rapido di massa nelle città metropolitane (32,6 miliardi) e ciclovie (2,6 miliardi). Le risorse già assegnate attraverso i diversi canali di finanziamento ammontano a 209 miliardi, con un fabbisogno residuo di 70,4 miliardi, pari al 25% del costo totale, percentuale inferiore di sei punti percentuali rispetto a quella dell’Allegato 2021.
Gli ingenti investimenti sul settore ferroviario sono orientati al potenziamento dei servizi passeggeri a lunga percorrenza, all’integrazione e al potenziamento delle linee dedicate al trasporto regionale, nonché al forte sviluppo del traffico merci, anche al fine di ridurre le emissioni di gas climalteranti e delle sostanze inquinanti, in un’ottica di interconnessione con i porti, gli aeroporti e gli interporti, e di integrazione con le altre modalità di trasporto (auto, mobilità dolce, ecc.).
Gli investimenti sulla rete stradale e autostradale sono finalizzati alla messa in sicurezza, al potenziamento tecnologico e digitale, e alla valorizzazione del patrimonio esistente anche nell’ottica della transizione ecologica, alla riduzione dell’incidentalità, al decongestionamento delle tratte metropolitane, extraurbane e autostradali, all’integrazione della rete disponibile con quella dedicata alla mobilità ciclistica.
Anche la portualità e la logistica sono destinatari di ingenti investimenti, finalizzati al potenziamento delle infrastrutture portuali e retroportuali, alla loro trasformazione in senso ecologico, all’interconnessione ferroviaria, in linea con i piani sviluppati con la collaborazione delle autorità portuali e delle organizzazioni del settore.
Fonte: Rivista Tir
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