L’organismo di partenariato del porto di La Spezia ha bocciato l’ordinanza relativa alla “Regolazione dell’accesso dei mezzi pesanti nel porto della Spezia e introduzione dei livelli di servizio del sistema portuale”, che era stata adottata dal presidente della AdSP Mario Sommariva.
La motivazione è che all’organismo di partenariato compete la “determinazione dei livelli di servizio, suscettibili di incidere sulla complessiva funzionalità ed operatività del porto”.
Si conclude quindi la fase sperimentale di gestione dell'ordinanza stessa mentre la parte relativa ad una mera regolazione della sosta e della viabilità, ferma restando la condivisione dell'Autorità Marittima, sarà oggetto di una nuova ordinanza, assunta in via definitiva.
Una decisione definita “irresponsabile” dalle associazioni di categoria dell’autotrasporto che in una nota congiunta sottolineano come l’ordinanza “si poneva l’obiettivo di impegnare tutta la comunità portuale al rispetto di livelli di servizio adeguati ai sensi della Legge 84, ovvero tempi di carico e scarico massimi oltre i quali far intervenire penalità o (nel caso rarissimo di una accelerazione) forme di premialità.
Non possiamo quindi che ritenere questa una scelta irresponsabile, che blocca il tentativo concreto di migliorare l’operatività dei camion nel porto, riducendo al contempo gli enormi extra costi di attese e code che quotidianamente devono subire le imprese di Autotrasporto, senza dimenticare gli insopportabili disagi a cui devono assoggettarsi gli autisti – scrivono Anita, Assotir, Confartigianato Trasporti, Fita Cna e TrasportoUnito -. Ancor più grave è che dicendo di no all’ordinanza gli operatori hanno bloccato un’azione utile anche per le capacità dei servizi portuali alla merce e quindi di rafforzamento della competitività dell’intero scalo.
Una bocciatura che arriva dopo una sperimentazione transitoria durata mesi che aveva permesso, per la prima volta, di misurare sul campo i tempi di entrata ed uscita dal porto e mettere a fuoco alcune problematiche su cui intervenire con step successivi e che si poneva l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e la pressione costante che la città deve sopportare”.
Fonte: Rivista Tir
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