Collegamenti più veloci fra il Sud e il Nord per le merci che arrivano in Italia. Tutto grazie a un fast corridor, una nuova infrastruttura digitale realizzata lungo la tratta ferroviaria di 1000 chilometri tra lo scalo portuale di Gioia Tauro e l'interporto di Bologna.
Ne ha dato notizia l’Agenzia delle Dogane spiegando come, nei giorni scorsi, il Direttore Territoriale della Calabria e il Direttore Territoriale Emilia Romagna e Marche hanno firmato un accordo per lo spostamento delle merci containerizzate dal magazzino di temporanea custodia di Gioia Tauro al magazzino di temporanea custodia di Bologna Interporto.
In questo modo, le merci di origine extra Ue potranno arrivare a destinazione in modo rapido e controllato entrando in Italia attraverso il porto calabrese e raggiungendo l'hub intermodale emiliano dove saranno effettuate le pratiche di sdoganamento, riducendo ed evitando gli eventuali ritardi causati dai colli di bottiglia che si generano sulle banchine portuali durante le procedure doganali.
Come spiega la nota di ADM, ad oggi, sul territorio nazionale sono attivi 22 fast corridor, 15 ferroviari e 7 su strada, che coprono una rete di oltre 5mila chilometri e movimentano circa 20mila container all'anno. Coinvolgono i porti di Genova, La Spezia e Ravenna con i terminal interni di Rivalta Scrivia, Melzo, Padova, Rubiera, Marzaglia e Bologna. Quello calabrese è il primo scalo del Sud Italia.
In linea con gli standard europei, il gateway ferroviario di Gioia Tauro è stato realizzato dall’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio in quattro anni, con una spesa per la parte pubblica di poco più di 19 milioni di euro.
Fonte: Rivista Tir
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