Il capitolo del taglio delle accise sembra aver trovato la parola fine.
La misura era stata prospettata da tempo e la cosa aveva suscitato l’irritazione delle associazioni di categoria dell’autotrasporto, arrivate anche a minacciare un fermo dei servizi.
Poi, però, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, attraverso due incontri mirati, era riuscita a dissuaderle facendo slittare la misura fino all’ottobre del prossimo anno.
Nelle dinamiche parlamentar, però,i l’articolo in questione aveva subito delle modifiche, facendo retrocedere la fine del rimborso accise ad aprile.
Ieri, invece, il Senato è tornato nuovamente sui suoi passi riscrivendo l’articolo 630 della legge di bilancio, in cui si prevede appunto che dal 1° ottobre 2020 scatterà per i veicoli euro 3 sopra le 7,5 ton il definitivo tramonto del rimborso delle accise e da lì a tre mesi – vale a dire dal 1° gennaio 2021 – sarà la volta degli euro 4, che sono comunque percentualmente molto pochi.
Per la precisione su un parco circolante di 680.400 veicoli, quelli euro 3 rappresentano il 23,8%, mentre quelli euro 4 sono circa il 4,9%.
Bisogna anche segnalare un ulteriore balletto, sempre sul tema delle accise, partito e ritirato nell’arco di una giornata.
Un emendamento al ddl bilancio presentato dal governo in commissione Bilancio al Senato, infatti, aveva previsto che a partire dal 2021 le accise di gasolio e benzina sarebbero salite per incrementare il gettito di 303 milioni di euro nel 2021 e di 651 milioni nel 2022.
Nella relazione tecnica che argomenta la modifica viene calcolato che in complesso le maggiori entrate attese dall’incremento della tassazione sui carburanti nel 2021 salgono a 1,2 miliardi di euro e nel 2022 a 1,7 miliardi.
In particolare su un litro di gasolio venduto a 1.469,23 euro, la parte di accise sarebbe dovuta diventare 617,40, a cui poi vanno aggiunti 264,94 di Iva e 586,89 di netto.
Già ieri, però, in mattinata il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, ha dichiarato, nel corso dell’audizione in Senato, che l’aumento delle accise non ci sarà in quanto il governo troverà i fondi utili, pari a 1,221 miliardi di euro, per bloccare la misura e rimuovere quindi questa clausola di salvaguardia.
Fonte: www.uominietrasporti.it
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